“Una compagnia di porcospini, in una fredda giornata d’inverno, si strinsero vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono il dolore delle spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l’uno dall’altro. Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell’altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali: il freddo e il dolore. Tutto questo durò finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione.” (Arthur Schopenhauer, capitolo XXI) Si tratta del dilemma del porcospino scritto dal famoso filosofo Arthur Schopenhauer ed inserito nella sua raccolta di pensieri chiamata: Parerga e paralipomena. Il dilemma in questi tragici momenti della pandemia da coronavirus in cui si va alla ricerca della distanza ottimale appare quanto mai attuale.